Se c’è un elemento che sembra esserci stato affianco per tantissimo tempo, sin dall’inizio dei tempi, questo risulta chiaramente il paio di occhiali. Che siano da vista o da sole, gli occhiali sono uno strumento nella nostra vita onnipresente, che anzi ci sembra quasi indispensabile.
Infatti, anche se contiamo soltanto gli acquisti per gli occhiali da vista, possiamo denotare come una grandissima fetta della popolazione mondiale sia quasi obbligata a utilizzarli per tutta la vita, a causa di problemi legati alla vista. Per questo motivo, ci sembra quasi impossibile poter immaginare un passato, in cui essi non esistevano.
Invece, bisogna far fronte ai fatti, ovvero che un tempo questo magico oggetto non esistesse, perciò i nostri antenati hanno dovuto far fronte a una vita più difficoltosa e, di conseguenza, inventare strategie, in modo tale da dover affrontare le sfide quotidiane senza l’ausilio di questi oggetti.
Ed è proprio per la stessa ragione, che è così interessante e utile ripercorrere insieme la storia degli occhiali da vista e da sole, così da poter comprendere al meglio la loro nascita e come si sono lentamente evoluti, fino ad arrivare ai nostri giorni.
La nascita degli occhiali da sole: quando è successa?
Gli occhiali da sole non hanno una nascita ben precisa, in quanto durante l’antichità, sono state attestate numerose testimonianze e trovati numerosi reperti archeologici che attestano la loro presenza, sin dall’inizio dei tempi. Infatti, è stata attestata la loro presenza in tantissime popolazioni antiche la presenza di occhiali da sole o dispositivi con lo stesso scopo, da utilizzare in diversi casi, in base alle necessità.
Questo è altamente immaginabile, in quanto gli occhiali rispondono a un tipo di richiesta alquanto semplice ed elementare, ovvero quello di proteggere i nostri occhi, una delle parti del nostro corpo più sensibili, dalla forza dei raggi del sole e dei raggi UV.
Ad esempio, gli studiosi sono riusciti a ritrovare dei primi elementi che possono rassomigliare a degli occhiali da sole nei reperti archeologici delle antiche popolazioni Inuit. In questi casi, gli oggetti ritrovati erano delle maschere, fatte principalmente d’avorio, formate da due cerchi uniti da una linea, che riprende la forma del nostro odierno ponticello, per unire le due ‘lenti’ e poter tenere la maschera sul viso. In particolare, l’elemento che li rende così vicini alle nostre odierne lenti da sole sono delle piccole forature sottili, simili a delle linee, create per poter difendere gli occhi dalla luce del sole, ma allo stesso tempo permettere alla persona la visione. In realtà, sono state trovate tante altre prove di occhiali da sole negli Inuit, fra cui anche elementi simili alla maschera precedente, ma di materiali diversi.
- Fra questi vi sono anche legno o ossa di animali
- come il tricheco
- oppure cuoio lavorato
- tenuti sul viso, grazie a dei lacci che venivano legati.
- Un’altra spiegazione che gli studiosi danno all’utilizzo di occhiali da ‘sole’ per gli Inuit riguarda invece la neve
- Si pensa, infatti, che questi strumenti potessero aiutare le popolazioni a ridurre il riflesso
- e il riverbero della neve e del ghiaccio, specialmente durante la caccia.
Alcune testimonianze simili sono state trovate anche nell’Antico Impero Romano, perciò sappiamo con precisione che anche i nostri antenati dell’Impero, sentissero il bisogno di proteggere i loro occhi attraverso uno strumento particolare.
Secondo le testimonianze di un grande storico e scrittore latino, Plinio il Vecchio, anche lo stesso imperatore Nerone, durante la sua vita quotidiana utilizzava degli strumenti che lo aiutassero a doversi difendere da raggi solari. Secondo una storia alquanto originale descritta dal saggio, l’imperatore era solito presentarsi alle lotte dei gladiatori durante le feste, fosse solito portare con sé uno smeraldo e guardare la lotta attraverso di esso.
Sono in molti a non sapere, effettivamente, il perché lo utilizzasse o il motivo per cui avesse scelto la gemma. Ma, alcuni studiosi pensano che il colore del prezioso aiutasse a smorzare la luce del sole, assieme alla forma particolare. Altri, invece, pensano che fosse un aiuto per proprio per correggere la vista dell’Imperatore, in particolare per combattere la miopia.
Vi sono delle testimonianze di occhiali da sole persino nell’antico e immenso mondo Asiatico, in particolare nei territori della Cina. In questo caso, i cosiddetti occhiali da ‘sole’ erano formati principalmente di quarzo e pietre preziose simili. Si presume che l’abitudine di indossare questi elementi fosse nata tempo addietro, sin dal XII secolo, e venisse utilizzata per diverse ragioni. In particolare, per proteggere gli occhi delle persone, sia i più nobili che i lavoratori in spazi all’aperto, dall’abbagliamento della luce del sole.
Fra gli studiosi si afferma anche una nuova teoria, provata dalle testimonianze visive e scritte, risalenti a quei secoli: secondo gli studi, infatti, gli occhiali da sole venivano utilizzati principalmente dai giudici e nelle corti imperiali, in particolare durante gli interrogatori. In questo modo, queste figure giuridiche potevano nascondere e dissimulare le loro espressioni facciali davanti alle vittime e gli imputati, dando così una parvenza di imparzialità, davanti al resto della giuria.
Gli occhiali da sole moderni, così come noi li conosciamo
Abbiamo visto insieme come, con il passare dei secoli, il concetto di occhiali da sole e dello schermare e proteggere gli occhi dalla forza della luce e del sole sia stato sempre presente. Però, possiamo anche notare come questi siano stati soltanto dei predecessori dei nostri occhiali da sole, così come li conosciamo, poiché erano strutturati in maniera diversa e spesso, avevano molta meno efficacia.
Ad esempio, gli occhiali ‘a mascherina’ ideati dagli Inuit erano sì efficaci contro il riverbero della neve e della luce solare, però erano strutturati in maniera tale da rendere la vista molto ristretta, cosa non molto produttiva. Ed è per questo che le conoscenze sulla protezione degli occhi dal sole sono state tramandate, non solo di generazione in generazione, bensì anche attraverso i confini dei paesi, affinché si potesse arrivare a una soluzione soddisfacente, utile e allo stesso tempo maneggevole.
La domanda, però, continua a persistere: quando sono nati gli occhiali da sole moderni, così come noi li conosciamo? La risposta potrebbe stupirvi e sorprendervi.
Infatti, possiamo vantare la nascita degli occhiali da sole, così come li utilizziamo oggi, in quanto sono stati ideati proprio su suolo italiano e da parte di un tecnico italiano. In particolare, questa scoperta e nuova invenzione ci porta verso i fiumi e le rive veneziane, durante il ‘500.
Secondo gli studiosi, colui che può essere definito come il suo inventore è il Duca Gian Vincenzo Pinelli, che possedeva i territori di Acerenza e Giugliano. L’uomo era noto ai posteri non soltanto come uomo di grande nobiltà, ma anche esperto nelle scienze e nella natura, tanto da ottenere il ruolo di mentore di uno dei più grandi uomini del passato e della scienza, ovvero Galileo Galilei.
Ma come nacque nella sua mente, l’idea di creare degli occhiali?
Come si può ben pensare, in base alle ricerche e alle testimonianze sulla vita di quest’uomo, sappiamo che fosse un luminare della scienza e delle arti. Infatti, egli si dilettò in numerosi interessi, fra cui la botanica, la fisica, la biologia e tante altre, considerando anche come fosse solito collezionare numerose opere scientifiche e anche strumenti, provenienti da ogni dove.
Secondo sempre i pettegolezzi e gli studi del tempo, egli possedeva una biblioteca immensa, contenente più di 8.500 opere stampate, di conseguenza veniva considerata fra le più grandi e sistemate del XVI secolo. Potrebbe essere altamente evidente come tutto ciò abbia avuto un fortissimo impatto sulla sua vita e, più nello specifico, sulla sua salute.
In particolare, ci fu un avvenimento nella vita del giovane scienziato che gli procurò numerosi danni e, per tale motivo, egli si appassionò con tale fervore al mondo affascinante dell’ottica. Infatti, quando Pinelli era solo un bambino, ebbe un incidente che gli distrusse parte di un occhio.
Perciò, egli fu costretto per tutta la sua vita a dover indossare delle particolari lenti, colorate di verde, per poter continuare a usare la sua vista e leggere i suoi amati scritti scientifici. Fu lui per primo ad avere la brillante idea di utilizzare dei particolari vetri tinti, in questo caso vetro bruciato proveniente da Venezia, per applicarli ai suoi occhiali e così proteggere la vista.
Di conseguenza, si pensa di attribuire a lui l’invenzione degli occhiali da sole, almeno così come li conosciamo noi nell’era moderna.
Nonostante la sua grande invenzione, gli occhiali da sole moderni ideati dal Pinelli tardarono nel vedere la luce ed essere usati dal pubblico generico. Infatti, si pensa che soltanto cento anni dopo la morte di questo grandissimo luminare, nel 1700, si cominciò a vedere in giro i famosi occhiali da sole del duca lucano.
Qualche anno più avanti, un altro grande luminare della scienza, ovvero James Ayscough, cominciò nel 1725 a compiere dei piccoli studi sugli occhiali da vista e sulle lenti colorate. Lo scienziato infatti, riteneva che alcune lenti colorate, come di verde o di blu, potessero avere un grande potere e aiutare le persone non vedenti o con difetti di vista, a poter correggere ciò e vedere sempre meglio.
Fu così che cominciò a montare queste lenti sugli occhiali e pian piano a lavorare su questa nuova invenzione, che presto avrebbe preso piede nella società.
Questa nuova moda divenne largamente diffusa inizialmente nel mondo colorato di Venezia, in cui per la prima volta si cominciò l’usanza di indossare occhiali da sole moderni. Questi nuovi strumenti erano formati, per l’appunto, da vetri colorati che venivano soffiati e lavorati nelle famosissime ed espertissime vetrerie di Murano, vicino Venezia.
Questi vetri venivano montati direttamente su degli scheletri di occhiali, in modo tale da poter impedire ai raggi UV del sole, di poter danneggiare la vista. Gli occhiali da sole erano usati e prediletti principalmente dai gondolieri e dai loro passeggeri, soprattutto donne e bambini, così da poter proteggere la vista da parte del sole e del suo riverbero sull’acqua, durante i lunghi viaggi per i fiumi e le viottole della città.
Ancora oggi, è possibile poter trovare e ammirare delle copie originali di questi occhiali da sole nei musei, mentre i loro soprannomi come ‘occhiali da gondoliere’ o ‘vetri da dama’, sono tutt’ora utilizzati dalle persone più curiose, con le loro inimitabili lenti da sole verdi.
Un grandissimo passo nella storia degli occhiali da sole è stato anche fatto dal luogotenente americano John A. Macready, il quale passerà alla storia. Il militare, infatti, non soltanto faceva parte della United States Air force, bensì aveva come hobby quello di volare con palloni aerostatici, il che lo portava spesso a stare in alta quota. Durante questi viaggi, egli però constatava come la sua vista tendesse a peggiorare, in quanto colpita dagli agenti atmosferici e dalla forte luce del sole.
Per questo motivo, egli contattò un’azienda, la Bausch & Lomb, in modo tale che potessero confezionare per lui, su misura, degli occhiali che lo aiutassero in alta quota. Dal desiderio di questo giovane militare, gli occhiali da sole allora ideati divennero pian piano uno strumento indossato, non solo dal corpo dell’aeronautica militare americana, bensì anche da ogni partecipante del corpo militare americano.
L’azienda al giorno d’oggi viene chiamata Ray Ban ed è una delle compagnie più grandi e rispettate nel mondo degli occhiali, sia da vista e da sole [ Ray Ban modelli ]. In quel momento riuscì a confezionare i cosiddetti occhiali da sole ‘Aviator’, che passeranno alla storia e diventeranno più che amati e indossati, ottenendo il consenso del pubblico.
Dalle piccole scoperte e dall’inventiva degli uomini antichi, fino ai giorni nostri, è passato molto tempo e la ricerca scientifica e tecnica ci ha aiutato a migliorare gli occhiali da sole. Nonostante ciò, possiamo notare come essi siano stati uno strumento molto importante nella vita dell’uomo, non soltanto per gusto estetico, ma per grandi necessità e difesa del nostro corpo.
Di conseguenza, queste scoperte sono più che fondamentali per il genere umano e forse anche più. Nessuno sa cosa potrebbe nascondere il futuro i quali altre scoperte ci potranno essere a riguardo, in fondo l’orizzonte è l’unico ostacolo alla nostra vista.